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Le jardin de Minerve
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28 janvier 2019

FANTASCIENZA E FANTASY

  

IL GENERE FANTASY

Fantasy è un termine anglosassone che può essere tradotto nella nostra lingua con varie accezioni: fantasia, immaginazione, fantasticheria, visione, fantasma, ecc.

Nelle storie di questo genere, l’uomo si trova continuamente in balia di forze imponderabili, divine o magiche, e solo il o i prescelti sono in grado di far fronte a tutte le difficoltà con l’ausilio della loro forza fisica e morale. Di solito, l’ambientazione è un mondo pseudo-medievale abitato da esseri umani e creature fantastiche (buone o cattive) e il protagonista deve sconfiggere il male. Il « Signore degli anelli » di Tolkien (1937) è praticamente l’idealtipo di questo genere.

Questo filone letterario è nato come tale negli anni 1920 negli Stati Uniti, pero’, il genere fantastico esiste da sempre nella letteratura umana ben prima dell’invenzione della scrittura. Nei miti e le leggende di tutti i popoli ritroviamo tutti gli elementi principali di questo genere. In effetti, il primo esempio puo’ essere l’Iliade, seguita dall’Odissea, dalla saga di Gilgamesh, dalle saghe scandinave e germaniche (il Kalevalan, l’Edda, la saga delle famiglie islandesi, la Canzone dei Nibelungi, etc…), dalla chanson de geste, dai romanzi medievali del ciclo del Graal, le raccolte di favole del periodo illuminista e romantico (i Canti di Ossian pubblicati nel 1760 da MacPherson, il Castello di Otranto di Horace Walpole, Dracula di Bram Stoker, etc.).

Nel 1923, negli Stati Uniti uscì la prima rivista interamente dedicata al fantasy : il Weird Tales. Ad essa seguirono numerose altre riviste, la più notevole delle quali fu The Magazine of Fantasy and Science Fiction. Dal 1950, il fantasy iniziò ad essere apprezzato da un vasto pubblico, con il successo di Conan il barbaro di Howard e di con le Storie di Fafhrd e il Gray Mouser di Fritz Leiber.

Fu comunque de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien che alla fine permisero al fantasy di prendere defintivamente piede. Tolkien pubblicò Lo Hobbit nel 1937 e Il Signore degli Anelli negli anni cinquanta e successivamente.

Nel 1977, Terry Brook pubblicò il primo volume della Saga di Shannara, La spada di Shannara, che fu il primo romanzo fantasy ad apparire nella classifica dei bestseller del New York Times. Di conseguenza il genere vide una esplosione incredibile nel numero di titoli pubblicati negli anni seguenti. Sempre dello stesso periodo sono le opere di Marion Zimmer Bradley.

Dalla seconda metà degli anni novanta in poi, la letteratura fantasy ha conosciuto grandi successi come la serie di Harry Potter dell’autrice britannica J. K. Rowling e la saga del Trono di Spade di G. R.R. Martin.

Il mondo del fantastico è stato di ispirazione per moltissime opere cinematografiche, tratte spesso da romanzi di grandi autori o semplicemente da leggende, fiabe, e mitologia dei vari popoli, tanto che il cinema fantastico è ormai considerato un classico che annovera moltissimi sotto- generi.

Nella prima prima metà del 900, sono stati girati dei film che sono universalmente considerati dei capolavori del cinema fantastico fiabesco : Il Mago di Oz, nella celebre versione del 1939 di Victor Fleming con Judy Garland, Frank Morgan, Ray Bolger e Bert Lahr, ispirato al primo di una serie di libri dello scrittore statunitense L. Frank Baum. La Bella e la Bestia del 1946 è la trasposizione della omonima fiaba della scrittrice Jeanne-Marie Le Prince de Beaumont, nella versione diretta da Jean Cocteau, con Josette Day, Jean Marais e Mila Parély. Viaggio al Centro della Terra, del 1959, di Henry Levin, con Pat Boone, un fantastico James Mason, e Arlene Dahl, tratto dall’omonimo romanzo di Giulio Verne. Conan il Barbaro, del 1982, e Conan il Distruttore di due anni più tardi, dove un giovane Arnold Schwarzenegger da vita al personaggio di Robert Ervin Howard. Del 1999 è la pellicola Il Tredicesimo Guerriero, John McTiernan, tratta dal romanzo Mangiatori di Morte, di Michael Crichton. Del 2011 è la serie televisiva Il Trono di Spade, di David Benioff e D.B. Weiss tratto dal romanzo di Gerge R.R. Martin. Per non parlare delle varie versioni cinematografiche piu’ o meno serie della saga di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda.

 

IL GENERE FANTASCIENZA

Sulle origini storiche del genere fantascientifico non vi è unanimità : alcuni definiscono questo filone come una forma letteraria dello « straniamento cognitivo » (Suvin, 1979 e 1988), altri dell’utopia e altri ancora dei cosiddetti « voyages extraordinaires » per non parlare delle storie di incontri con macchine pensanti ed extraterrestri. Per esempio, la Repubblica di Platone puo’ essere visto come un primo esempio di proto-storia di fantascienza. In ogni caso, bisogna segnalare il romazo di Luciano di Samosata La storia vera (II sec a. C.) che è il primo resoconto noto di un viaggio sulla Luna e di incontri con i Seleniti. Altri esempi sono il viaggio sulla luna per ritrovare il senno di Orlando nell’Orlando furioso di Ariosto, Il trattato La nuova Atlantide (incompiuto) di Bacone che racconta di una civiltà tecnocratica avveniristica dove immagina molte delle nostre invenzioni future, i vari romanzi del XVII secolo che raccontano viaggi immaginari sulla Luna, come per esempio il Somnium di Giovanni Keplero (1634), L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della Luna (1657) di Savinien, l’autore di Cyrano de Bergerac e il mondo alternativo scoperto nell'Artico da un giovane nobiluomo nel romanzo di Margaret Cavendish del 1666 The Description of a New World, Called the Blazing-World.

In ogni caso, la fantascienza si sviluppa durante la rivoluzione industriale dove dei romanzieri hanno iniziato a pensare alla società del futuro e al ruolo che la tecnologia avrebbe potuto giocare. Libri come i Viaggi di Gulliver di Johnatan Swift (1726), l’An 2440 du Luis-Sébastien Mercier (1772), Frankestein di Mary Shelley (1818), Storia filosofica dei secoli futuri di Ippolito Nievo (1860), i romanzi di Giulio Vernes, seguiti da quelli di H.G. Wells, Poe et Lovecraft.

Nel 1898, Georges Méliès gira il primo cortometraggio a vocazione fantascientifica-comica La lune à un mètre della durata di circa 3 minuti.

Negli anni 50-60 del 900 questa narrativa conosce uno sviluppo notevole, grazie soprattutto ai progressi tecnici e scientifici, con autori come Orwell , con il notissimo 1984, Bradbury (The martian chronicles, 1950, e Fahrenheit 451, 1953), Asimov (creatore di mondi abitati da uomini e robots), Heinlein con le sue visioni utopistiche di vario tipo, Clarke (The sands of Mars, 1952; Islands in the sky, 1952), Russ (Female man, 1975), Gibson (fondatore del filone cyberpunk in Pattern recognition, 2003) et Heinlein con il ciclo di Dune. In Italia, la fantascienza si è diffusa grazie alla collana editoriale Urania lanciata da Mondadori nel 1952. Gli autori principali sono R. Rambelli, R. Vacca, S. Sandrelli, M. Lo Iacomo, R. Guerrini, L. Morpurgo, U. Malaguti, L. Aldani.

A fianco della letteratura, si è sviluppato il filone cinematografico con scenari di laboratori dove gli scienziati sfidano la natura, cercando di controllarla con gli esperimenti strani che finiscono sempre male, come nei films di Whale (Frankenstein, 1931 e L’uomo invisibile, 1933) oppure progettano e costruiscono mezzi per andare su altri pianeti come nel Viaggio nella luna del 1902 di G. Méliès e Aelita (1924) diretto da Jakov Aleksandrovič Protazanov e tratto dal romanzo omonimo di Aleksej Nikolaevič Tolstoj. Quest'ultimo e' anche un film di propaganda: la rivoluzione bolscevica e’ esportata su Marte.

Sempre negli anni 20, la cinematografia espressionista tedesca du Wegener e Lang si impossessa della fantascienza per raccontare il difficile rapporto tra l’uomo e la tecnologia in film come Der Golem (1920), I ragni (1919) e il famosissimo Metropolis (1926) in cui e’ proposto il tema dello sfruttamento capitalistico dell’uomo sull’uomo attraverso il progresso scientifico. Sempre sui robots, L'uomo meccanico (1921) di Deed (più noto in Italia per il suo personaggio comico Cretinetti) mette in scena uno scontro tra un robot buono e uno cattivo. A tutti questi possiamo aggiungere La bambola vivente del 1924 di Maggi. In parallelo, nascono i primi film d'animazione come per esempio Un viaggio nella Luna del 1921 di Zaccaria, dove, un pupazzo sogna di viaggare nello spazio e giungere sulla Luna.

Altri esempi di adattamenti cinematografico di opere letterarie sono : Il dottor Jekyll nelle edizioni del 1932 di Mamoulian e del 1941 da V. Fleming, King Kong (1933) di Cooper e Schoedsack, La vita futura di Menzies (1936) dall’omonimo romanzo di Wells, Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola (1913) di Fabre, un film comico fantastico girato a Torino tratto dal romanzo di Albert Robida.

Contemporaneamente, sorgono anche i cosiddetti "sequel", cioe’ un'opera che presenta dei personaggi e/o degli eventi cronologicamente posteriori a quelli già apparsi in un precedente episodio. Per esempio, il successo del film Frankestein indusse il regista a riproporne il tema in La moglie di Frankenstein (1935).

Non bisogna dimenticare il ruolo dei fumetti, transformati poi in film, come nel caso di Flash Gordon (1936), Buck Rogers (1939), Superman (1933) e Wonder Woman e Capitan America (1941) che sono nati per sostenere il morale di una Nazione in guerra.

Nel dopoguerra, la fantascienza si affermò nel cinema come genere autonomo per parlare delle angoscie dell’uomo moderno nei confronti della tecnologia e della politica.

La Guerra fredda e, soprattutto la paura dei sovietici (rappresentati dagli extraterrestri) e di una guerra nucleare, diedero nuovi implulsi al genere. Nella produzione di questo periodo si possono ricordare film, che oggi sono considerati come i grandi classici del genere, come Ultimatum alla Terra (1951) di Wise, La cosa da un altro mondo (1951) di Hawks, Red planet Mars di Horner (1952), La guerra dei mondi (1953) di Haskin, L’astronave atomica del dottor Quatermass (1955) di Guest, L’invasione degli ultracorpi (1956) di Siegel, Il pianeta proibito (1956) di McLeod Wilcox, Radiazioni BX: distruzione uomo (1957) di Arnold e Baracca e burattini (1954) di Corbucci che narra le vicende di un abitante della Luna che, precipitato sulla Terra a causa di un esperimento atomico, dà vita ad un burattino pregandolo di introdurlo nel mondo degli uomini (quando Pinocchio risorge…). Una menzione speciale spetta a Il pianeta delle scimmie (1967) di Schaffner dove la razza umana è regredita a uno stadio primitivo, sopraffatta dalle scimmie geneticamente modificate.

Nel secondo dopoguerra, la fantascienza divenne popolare in tutto il mondo: in Giappone girarono i mitici film Godzilla (1954) e Radon (1956), entrambi di Ishiro Honda e, nel 1951, dalla penna di Osamu Tezuka, nasce Tetsuwan Atom o Astro Boy il primo degli innumerevoli robot dei manga giapponesi.

Anche i registi europei si impossessano di questo filone con film come Agente Lemmy Caution – Missione Alphaville e A. Resnais con Je t’aime, je t’aime di Godard (1965), (1968), Il seme dell’uomo (1969) di Ferreri, Farhenheit 451 (1966) di Truffaut, Terrore nello spazio (1965) di Bava e Space men (1960) e con I criminali della galassia e I diavoli vengono da Marte, entrambi del 1966 di Margheriti.

Il cinema italiano di fantascienza haun obiettivo di intrattenimento popolare, caratterizzato da pellicole nate sulla scia di film statunitensi di successo ma con un budget notevolmente ridotto.

Anche aldilà della cortina di ferro si producono film di fantascienza, tra cui possiamo menzionare Krakatit (1948) di Otakar Vávra, Vynález zkázy (1958; La diabolica invenzione) di Karel Zeman, Soljaris (1972; Solaris) e Stalker (1980), entrambi di Andrej A. Tarkovskij in cui si puo’ vedere in filigrana il ruolo della propaganda sovietica pro-tecnologica.

In effetti, gli anni 50-60, sono caratterizzati da un genere che definirei di fantascientifico-neorealista. A parte qualche eccezione, come la serie televisiva Star Trek (1966-1969) di Roddeemberry è il prototipo di una fantascienza ottimista, in cui la specie humana ha un futuro radioso, solitamente, i film rappresentano le paure dell’Uomo nei confronti di armi potentissime, della natura incontrollabile e di nemici praticamente invincibili ma che l’Uomo, nella maggior parte dei casi, tutto riesce comunque a dominare, perché quello che conta non sono i nemici extraterrestri, ma è la paura di una nuova guerra.

Per la cinematografia degli anni ‘60, una menzione speciale spetta a Stanley Kubrick, che, nel 1968, impone la fantascienza come un laboratorio del cinema d’autore con il film 2001 : Odissea nello spazio, che si ispira alla novella di Clarke La sentinella. Kubrick, innesta nell’iconografia della fantascienza spaziale la tecnologia più moderna, con il trionfo degli effetti speciali, realistici e curati in ogni dettaglio.

Negli anni ’70, continua la visione apocalittica e negativa del futuro dell’uomo, con film come 2022 I sopravvissuti (1973) di Fleischer e Rollerball (1975) di Jewison. Allo stesso tempo, si sviluppa una nuova visione degli extraterrestri e, nel 1977, Spielberg, propone Incontri ravvicinati del terzo tipo in cui descrive in maniera originale il tema dell’incontro dell’uomo con gli alieni.

Successivamente, con E.T. L’extra-terrestre (1982), Spielberg svilupperà ulteriormente il tema dell’alieno buono e indifeso.

Da ricordare: il primo film della saga Guerre Stellari di Lucas è del 1977.

Del 1979, è il capolavoro di Scott, Alien, il primo di una lunga serie di film. Nello stesso anno, Wise diede inizio con i film Star Trek a una gloriosa saga di avventure intergalattiche riallacciandosi alla serie TV ormai definita un "cult".

Gli anni 1980, videro la fantascienza ai primi posti della hit parade cinematografica con successi come Blade runner (1982) di Scott, La cosa (1982) di Carpenter, Tron (1982) di Lisberger, Terminator (1984) di Cameron, La mosca (1986) di Cronenberg, Robocop (1987) di Verhoeven e la trilogia di Zemeckis Ritorno al futuro (1985; 1989; 1990).

Gli anni 1990, si caratterizzarono per nuovi effetti speciali grazie alle tecniche informatiche sempre più perfezionate, infatti, i film sono caratterizzati da effetti speciali sempre più spettacolari fino ad arrivare alla 3D attuale. In questo senso, possiamo citare Independence day (1996) di Emmerich, Gattaka: la porta dell’universo (1997) di Niccol, Dark city (1998) di Proyas, The matrix (Matrix) (1999) di Wachowski. Matrix ha rappresentato un’anticipazione dei fenomeni di tendenza del genere fantascientifico del nuovo millennio, che ha visto la riscoperta da una parte del supereroe, dall’altra della carica profetica e visionaria propria, per es., delle opere di Dick, scrittore già noto al grande pubblico grazie a Blade runner e da cui sono state tratte altre importanti realizzazioni come Minority report (2002) di Spielberg, Paycheck (2003) di Woo e il remake della Guerra dei mondi (2005) di Spielberg con Tom Cruise.

Per quanto riguarda gli effetti speciali, il film Avatar (2009) di Cameron ha segnato una svolta: a partire da una storia banale, gli effetti speciali trasportano il pubblico all’interno del film per un’esperienza che si puo’ definire di magica. Ormai, la tecnologia 3D è considerata praticamente obbligatoria per un film di fantascienza riuscito, vedasi per esempio Tron: Legacy (2010) di Kosinski e premiato dal Grammy Award, Battle: Los Angeles (2011) di Liebensman, Gravity (2013) di Cuaron che ha aperto la mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Capitan Harlock (2013) di Shinji Aramaki tratto dall’omonimo manga del 1979.

Oggiorno la fantascienza non è più un fenomeno che interessa una minorità di intellettuali (« nerd » o « geek »), ma un fenomeno globale nel quale si riconosce il pubblico di tutto il mondo.

 

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